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Continuando a riflettere sulle strutture sportive di Valencia viene anche da riflettere sulla politica e come agisce sul territorio.

Già qualcosa ho detto qui qualche settimana fa. Mi interessava però andare ancora un po’ più a fondo.

Oltre ad avere le strutture facilmente usufruibili, sia per vicinanza, sia per prezzo; la realtà valenciana ci dice che nelle scuole ci sono 3 ore a settimana di educazione fisica e la possibilità per i giovanissimi di provare 25 sport differente. Badate bene parliamo di 6 mila bambini…

Ma l’organizzazione e volontà politica non passa solo dalla diffusione della pratica sportiva, che permette una diminuzione dei costi sociosanitari, ma anche uno sviluppo della città legato proprio allo sport. Vengono infatti organizzati 200 eventi sportivi all’anno, tali eventi hanno un ritorno sull’investimento di 1 euro a 6, per ogni euro speso ne ritornano sei. E in Italia abbiamo ancora chi dice che lo sport non ha ritorni economici… che venisse qui a studiare il modello.

A questa mole di eventi servono volontari pronti, ecco quindi l’officina del volontariato con 300 persone sempre pronte ad intervenire per le esigenze, a cui si possono aggiungere altre persone.

Investire nello sport è quindi fare il bene comune per la popolazione, sta meglio fisicamente e rende la città maggiormente attrattiva attraverso un turismo sportivo. Qui lo hanno provato nel 1999 con il primo GP motociclistico e da allora vanno avanti, sono già 25 anni e non fanno altro che crescere. Certo ci vuole un metodo ed è facilmente spiegabile, vengono selezionati eventi che:

  • abbiano un importante impatto economico
  • siano eventi sportivi del più alto livello possibile
  • creare una legacy (di qualsiasi tipo) a favore della città e/o dei cittadini

Quando si parla in Italia di eventi sportivi questi ragionamenti non si fanno generalmente mai, specialmente sulle legacy non andiamo mai a riflettere e ci ritroviamo o con strutture che sono vere e proprie cattedrali nel deserto o con eventi che non portano ad alcun beneficio tangibile e misurabile. Cominciamo a rifletterci perchè il gap è davvero enorme e se non si cambia rotta l’Italia sarà relegata al terzo mondo sportivo.