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Con piacere oggi, facendo seguito alla live della settimana scorsa, pubblichiamo l’intervista con Federico Noia che nella Bartoccini Forteinfissi Perugia è il responsabile del marketing. un grazie a lui per la disponibilità, ma anche al presidente Bartoccini per l’autorizzazione concessa.

Allora Federico raccontaci. Il volley femminile è già in piena preparazione della prossima stagione, ma come avete vissuto questi mesi di chiusura?

La preparazione è ricominciata da pochi giorni, secondo tutte le prescrizioni governative anti-covid, incluse i test sierologici ad atlete e staff. In primis le giocatrici non vedevano l’ora di cimentarsi nuovamente con l’attività fisica e tecnica, che adesso viene adeguatamente alternata dal nostro staff tecnico, anche con il ricorso a strutture tipo beach volley e piscine. Certo, la chiusura è stata pesante da sopportare, oltre che per la parte squadra,  anche per l’entourage che ruota attorno, ad esempio il marketing che non ha potuto completare le progettualità previste nel piano, come le attività di coinvolgimento e fidelizzazione degli sponsor, oppure lo sviluppo della comunicazione del club basata sull’immagine sportiva delle atlete, e il loro deciso appeal sui fans, che a loro volta non hanno goduto di tutte le partite.

Questo è un periodo difficile anche per le aziende, come cercate di mantenere le sponsorizzazioni?

Diciamo che il lavoro di reperimento degli sponsor è diventato alquanto complicato in questo periodo, ci si confronta spesso con aziende che hanno avuto danni economici dal lockdown, e che magari vedono la sponsorship come un costo da tagliare. Noi cerchiamo intanto di mantenere gli sponsor dell’anno precedente facendoli ragionare sulla completezza del progetto, che non è solo il logo sella maglia o sul campo, ma riguarda anche le relazioni che si sono  create tra sponsor all’interno di un contesto locale/regionale finalizzate allo sviluppo commerciale tra di esse o verso il popolo degli abbonati/tifosi. Va poi aggiunto che per uno sponsor abbandonare una sponsorizzazione così mirata può generare un idea sbagliata sui propri consumatori, ed invece rimanere in un momento difficile a sostenere una prestigiosa squadra della città può aumentarne la fiducia e la reputazione presso i consumatori stessi. Infine è importante sottolineare che il volley femminile, particolarmente la Serie A1, è uno sport altamente spettacolare e godibile sia dal vivo che in tv, che in Italia rappresenta un eccellenza assoluta e che, per fortuna e per merito, Perugia fa parte di questa elitè di città che si confrontano nel massimo campionato, a detta di tutti il più competitivo e difficile del mondo.

L’arrivo di una atleta del calibro della Ortolani darà certamente visibilità importante alla società. Come influirà su marketing e comunicazione?

Serena Ortolani è stato un grande colpo di mercato del nostro Presidente Antonio Bartoccini e del Direttore Sportivo, nonché coach, Fabio Bovari. Lei è stata subito entusiasta all’idea ed ha mostrato disponibilità immediata ad assecondare le richieste del club. Ortolani è una pluridecorata  schiacciatrice italiana, con tanti trofei vinti nei club e nella nazionale, si è trasferita a Perugia con la famiglia, e, senza nulla togliere alle sue compagne, aggiungerà sicuramente esperienza, voglia di vincere e competitività a tutto il gruppo. Per noi è un grande onore averla nel roster – non dimentichiamo che è la moglie del coach della Nazionale Femminile di Volley, Davide Mazzanti – e la sua presenza conferisce credibilità ulteriore al progetto, verso i fans e verso gli sponsor, attuali e potenziali. Ecco, credo che l’immagine positiva che trasmettono queste atlete sia la chiave per aumentare il coinvolgimento e l’entusiasmo della città in senso lato. Il lavoro del marketing è aumentare la visibilità e quindi la popolarità di Ortolani, Angeloni, Cecchetto, Havelkova, attraverso interviste, articoli e post dedicati, sia online che offline, “sfruttando” la naturalezza, l’empatia e la loro presenza, in sintesi il loro notevole standing come atlete donne professioniste.

Il problema più grosso resta lo sport di base, come pensa la Vostra società di sostenere lo sport giovanile e la diffusione del volley?

Lo sport di base probabilmente è quello più colpito dall’emergenza economica post-covid: tante società dilettantistiche delle serie inferiori – nel volley, ma anche nel basket, nel calcio, e in altri sport – hanno tantissimi problemi a trovare risorse per poter disputare ad esempio i campionati regionali, o le categorie “Under”, non potendo accedere come prima a piccole sponsorizzazioni locali che coprivano parte dei costi. Qui il governo deve fare la sua parte predisponendo misure adeguate per la salvaguardia di queste società che svolgono anche una funzione sociale irrinunciabile nel tenere impegnati con lo sport tanti adolescenti.  Da parte nostra, lavoriamo per coinvolgere il settore giovanile, Umbria Volley Lab – società differente ma collegata – attraverso un trattamento di favore come abbonamenti inclusi nell’iscrizione, oppure offerte commerciali dedicate da parte degli sponsor. Ne stimoliamo quindi la partecipazione alle partite per far loro godere appieno dello spettacolo che è il volley femminile italiano al massimo livello, e creiamo quindi le occasioni per avvicinare tante giovani a questo sport. In ultimo, nella diffusione del volley femminile a livello nazionale un ruolo determinante lo gioca a mio avviso la TV: uno sport così idoneo alla riprese televisive deve essere trasmesso con modalità pari ad altri sport simili, intendo replay frequenti, inquadrature multiple, primi piani, grafiche e statistiche impattanti e aggiornate che aiutino a seguire meglio i match, anche nei livestreaming gratuiti che ad oggi la Lega consente.