Seleziona una pagina

Una delle nuove idee che girano in una parte del mondo esport italiano, è che gli esport siano l’evoluzione inevitabile dello sport vero e proprio.

Questo non è vero sotto vari punti di vista. Già abbiamo detto del significato metafisico di sport, di quanto questo allontani sport e videogiochi. Abbiamo anche già parlato ripetutamente di come siano nocivi per la salute, non è un caso che comparando i dati sulla pratica sportiva 2023 e quelli della pratica di esport si noti che dove è maggiormente presente la pratica di esport cala drasticamente il numero di giovani che fanno sport e aumentano i problemi di salute di vario genere, in primi sedentarietà e obesità. Ancora una volta, dati alla mano, possiamo dire che gli esport se usati come fine ultimo e non per portare alla pratica sportiva, fanno male alla salute.

Ecco quindi che anche la narrazione di alcuni, secondo cui, gli esport siano l’evoluzione naturale dello sport è errata. non possiamo parlare di evoluzione, ma di strumenti nuovi da usare ai nostri fini e non come fini ultimi di una fantomatica pratica e-sportiva. Questo è un punto fermo da non valicare, gli esport devono portare alla pratica sportiva, solo allora sono un nuovo strumento positivo. Di esempi in tal senso ce ne sono molti di leghe sportive o federazioni che si adoperano in modo da tramutare una passione digitale in pratica effettiva.

Il resto è solo un modo ingannevole di dire cose a vantaggio del proprio business, a dirlo non sono solo io, ma anche la parte più importante del mercato dei videogiochi e degli esport, ovvero i produttori di piattaforme (Playstation, Xbox, ecc.) e i produttori di videogiochi (Esport, Konami, ecc.) che in IIDEA dicono con documenti molto interessanti cose del tutto simili alle mie.

In particolare affermano: «L’unica somiglianza tra gli esports e lo sport è nel loro nome, insieme al loro impatto positivo sulla società in generale, al loro spirito competitivo e/o al loro valore di intrattenimento.» IIDEA Position Papers pag.12

Lo dicono loro, gli architetti del mondo digitale; viene da chiedersi (ma anche da rispondersi maliziosamente) come mai alcuni dei soggetti del mondo esport che stanno proprio nel mezzo tra produttori e gamers, la pensino in modo opposto.