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Nel 2006, in piena Olimpiade invernale a Torino, mi laureai con una tesi, ora in vari ebook online, intitolata “come lo sport promuove il territorio” che si incentrava sulle capacità di promozione turistica dello sport nelle sue varie sfaccettature e sulla capacità di attrare consenso e maggior turismo negli anni successivi.

All’epoca era uno studio che poteva ricorre a informazione provenienti soprattutto dai Paesi anglosassoni e dall’esperienza di Barçelona ’92. Ma i dati che sono prodotti ora confermano quanto allora si cominciava a sussurrare:

gli eventi sportivi hanno ritorni maggiori dell’investimento economico.

Il Piemonte ha recentemente certificato un ritorno di 7,5 volte maggiore dell’investimento sugli eventi sportivi fatti in regione, facendolo diventare un focus importante per le strategie di turismo degli anni prossimi.

Consci di questo dato di fatto, le società sportive insieme alle federazioni possono davvero fare forti pressioni per fare in modo che anche le amministrazioni pubbliche più titubanti possano cambiare idea.

Va detto, che questi risultati sono frutto di un lavoro di professionisti del settore, per cui non eventi organizzati come fossero sagre, ma come fossero qualcosa di importante ed ambizioso per tutti gli organizzatori. Bisogna puntare alto e fare le cose per bene, solo così le attività organizzate possono portare a risultati importanti.

Partecipare alle “sagre sportive” non interessa agli sponsor e attira poche persone, puntare alto significa anche avere risultati positivi su tutti i fronti.