Il mondo del digitale è in preda ad una frenesia che neanche ci immaginiamo.
Arrivano ogni giorno novità, app, siti internet capaci di fare cose incredibili con l’Intelligenza Artificiale. Dalle grafiche, ai video, dagli audio a quello che potete pensare sia utile da pubblicare. Spesso i siti sono anche gratuiti, se non totalmente almeno per una parte delle applicazioni.
In tutto ciò le realtà sportive italiane dove sono? Mi spiego meglio: le realtà sportive italiane sono in grado di utilizzarle a proprio vantaggio? No.
Risposta cruda, ma che riflette sulla triste realtà dell’utilizzo di internet da parte dello sport italiano nel suo complesso. Siti vecchi, spesso anche inguardabili; utilizzo dei social amatoriale o assente; incapacità di generare attivazione con gli sponsor anche in ambito digitale o di creare funnel capaci di far giungere all’acquisto eventuali appassionati dello sport “x”.
Questa dura e cruda realtà ci fa capire quanto sia necessario agire con rapidità per non aumentare il gap già pagato dal mondo sportivo italiano. Non possiamo parlare di sport business per le realtà sportive italiane perchè non ci sono le basi per poterlo fare.
Siamo alla solita constatazione: serve professionalità. Si può ottenere studiando o facendo intervenire professionisti al proprio fianco.
SPOILER: usare giovani che smanettano tanto online, non è avere professionisti, ma semplici smanettoni; la stessa differenza tra un meccanico che ti aggiusta la vettura e l’amico appassionato: il rischio che l’auto abbia problemi è alto se non si va da persone qualificate.
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