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Un articolo apparso su Today a gennaio ha aperto una riflessione sulla sostenibilità delle società calcistiche con un tetto stipendi molto alto.

Come si evince dal grafico qui sotto, il montante stipendi si riesce a coprire in un tempo davvero esiguo, ma ciò non toglie che sia un numero di barili da estrarre necessariamente per la copertura dei costi di gestione. La riflessione si fa interessante perchè non imputa direttamente alle società sportive l’incapacità di avere azione a favore dell’ambiente, ma si rivolge ai proprietari e ai loro interessi petroliferi.

Tutto questo denota una differente sensibilità sulla tematica che lega lo sport alla sostenibilità ambientale, fino a qualche anno fa tutto questo sarebbe stato poco interessante. Da quanti anni è proprietario Al Thani del PSG? e solo ora viene posto il problema?

Questa è la dimostrazione di come ci sia stato un cambio di mentalità nella società e di come anche le piccole società sportive debbano indirizzare parte della loro strategia d’azione e di comunicazione su questa tematica.