Il titolo vuole essere lo spunto per una riflessione molto seria sul mondo dello sport dove risulta probabilmente ancora più desolante rispetto agli altri settori il quadro relativo alla presenza di manager.
No ho i numeri (sarebbe interessante una ricerca in tal senso), ma avendo 18 anni d’esperienza alle spalle, mi rendo conto che la situazione è questa:
- sono davvero pochi i manager (intendo professionisti)
- la presenza femminile è bassa
- sono bassissime le competenze manageriali (dove per competenze s’intende mettere un direttore marketing che abbia una laurea o un master in materia, un responsabile comunicazione che sia un giornalista, ecc.).
Come giustamente dice la collega Stefania Demetz:”Il management non è la materia (lo sport), ma la disciplina che guida le imprese for e non profit a gestire lo sport.”
Comprendere questo ci fa capire che essere del settore, aver praticato questo o quello sport non basta e non può bastare. Così essere stato capocannoniere non mi permette di comprendere la “piramide di Maslow” anche se è riferita alla società di calcio/basket/volley in cui ho fatto tante stagioni, essere laureato all’ISEF o titolo equivalente, non mi permette di comprendere appieno come agire sul campo per una ricerca sponsor efficace o organizzare un evento che abbia successo su tutti i fronti.
Risulta evidente a tutti gli esperti del settore che sia necessario un cambio di rotta, una rivoluzione che deve essere prima di tutto culturale. Ecco perché come Sporthink ci impegniamo molto per la formazione nel settore sportivo. Ecco perchè è mia intenzione impegnarmi ulteriormente in MSA – Manager Sportivi Associati, unica associazione di settore riconosciuta presso il MiSE, per poter portare ancora più in alto i valori della formazione e professionalizzazione del management.
Fare management nello sport è uno dei lavori che può permettere davvero di divertirsi lavorando, ma certamente avremmo meno stress se imparassimo a formarci un po’ di più.
Siamo alla fine di Agosto, mese dedicato per molti alle vacanze/ferie, tu quanti libri hai letto? Quanti corsi online hai seguito per aumentare le tue competenze e crescere come manager?
Se la risposta è “niente” allora mi chiedo come tu possa pensare di migliorare la qualità del lavoro nella tua realtà sportiva se non migliori tu per primo. Maggiori conoscenze portano a risultati migliori, il vecchio detto “sapere e potere” non è mai passato di moda. Eh no, se non hai risultati soddisfacenti dagli sponsor o nel marketing la colpa non è degli altri.
Condivido a pieno quanto detto, e mi permetto di aggiungere un paio di cose: perchè io che ho una laurea triennale in economia e una magistrale in management dello sport vengo assunto dalle aziende o ancora assunto in Consip, la centrale acquisti per le PA, però se voglio lavorare a livello manageriale nel mondo dello sport vengo sotto pagato dalle società, oppure devo fare corsi che costano dai 6mila euro in su per poter ambire ad essere assunto da qualche società sportiva o legata ad essa?
Dovrebbero essere entrambe Imprese, ma in realtà non è così: infatti nello sport, o sfruttano i “”dipendenti””, oppure se hai la fortuna di avere conoscenze (vedere coni e federazioni), ti appoggi a quelle; mentre nelle aziende “normali” sei assunto per capacità, colloquio e CV.
grazie di aver lasciato qui le tue riflessioni.
Ci torneremo con un post ad hoc in futuro.