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La sostenibilità, comunque la si intenda, è e sarà la tematica di sviluppo di maggiore influenza nelle realtà sportive per i prossimi 10 anni almeno.

All’estero si sta prendendo di petto la questione, in Italia siamo solitamente in ritardo anche su questo tema. Non necessariamente un male, questo ci permette di vedere cosa funziona per davvero e cosa no.

In tema di sostenibilità ambientale, la MLB è certamente un punto di riferimento mondiale. Gli stadi stanno cercando di ottenere la certificazione come strutture sostenibili e si è ben oltre i pannelli solari. Alcune realtà, come i Dodgers di L.A. riescono con metodi sperimentali a ottenere centinaia di litri d’acqua dall’umidità dell’aria. Qualcosa di strabiliante.

Non si contano gli stadi con, sugli spalti, orti urbani, che promuovono l’alimentazione sana e la presenza di verde in città.

In molti casi si sta cercando anche di sensibilizzare all’uso di mezzi di trasporto più sostenibili, incentivando i mezzi pubblici e l’uso delle bici.

Il vero problema è la comunicazione, anche l’MLB ha fatto molta fatica a far conoscere agli appassionati queste trasformazioni green e il sito web non è sufficiente. Ecco all’ora collaborazioni con altri enti per entrare nelle scuole e promuovere non solo lo sport, ma anche la sostenibilità.

Questa case history ci insegna due cose: 1. fare le cose non basta, ma è già un gran bel passo! 2. se lo comunichi troverai sponsor interessati, e incentiverai gli appassionati alle buone prassi.