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In Europa è qualcosa di pittoresco, ma all’estero è un’opzione usata molto spesso.

Parliamo dell’Union S.Gilloise e della sua scelta di creare il marchio Union Sixty per produrre e commercializzare il materiale tecnico, così come ci ricorda questo articolo di “Social Media Soccer”.

Molto spesso il merchandising è vissuto in Italia come una scocciatura, investirci più attenzione ci permetterebbe di poter trovare altre risorse economiche, dopo i dovuti calcoli di marketing e produzione. Con una mentalità all’antica il rischio è quello di restare in dietro rispetto a realtà più dinamiche sia nel mercato interno che nel mercato europeo.

Questo porta anche a diventare, nel medio e lungo periodo, sempre meno attrattivi anche dal punto di vista sportivo per gli atleti importanti, che non solo vogliono uno stipendio garantito e possibilmente cospicuo, ma non disprezzano neanche le capacità del marketing e del mechandising di renderli delle vere e proprie celebrità, anche se solo a livello locale.

Il merchandising congeniato a dovere serve anche a questo, ci dà più risorse, ci permette di essere più legati al territorio e ci rende più appetibili verso gli atleti di maggiore qualità nella nostra categoria.