Variazioni di prezzo in borsa di oltre l’800% in due mesi difficilmente si vedono, anche in tempi di crisi. Il fan token dell’Alpine F1 Team ha subito una variazione così rapida. Mentre il 12 marzo 2022 il valore di un token del team ufficiale Renault era ancora di 11,27 euro, il 12 maggio dello stesso anno era sceso a soli 1,24 euro. Nel frattempo il token “ALPINE” è risalito a circa 2,50 euro.
I possessori di un fan token dei campioni di Francia in carica non possono che sorridere stancamente di fronte a tali oscillazioni di prezzo. Chi ha investito in un token “PSG” l’11 giugno 2020 ha dovuto pagarlo 2,71 euro. Meno di un anno dopo, valeva quasi 60 euro, il che corrisponde a un aumento di oltre il 2000%. Nel frattempo, però, il prezzo è sceso nuovamente a poco meno di 6,50 euro.
Anche gli altri top fan token nello sport hanno subito uno sviluppo simile. Il token “LAZIO”, ad esempio, ha avuto il suo massimo storico il 21 ottobre 2021 a quasi 35 euro, il suo minimo è stato a meno di un euro il 12 maggio 2022. Oggi il fan token della Lazio ha raggiunto circa i due euro. Lo stesso vale per i token di FC Porto e FC Santos, i cui prezzi sono anch’essi diminuiti rispettivamente del 1000 e di oltre il 2000%.
Pensare che questi NFT possano essere degli investimenti è puramente folle, a meno che non si sia degli speculatori seriali e competenti. Certamente svanisce come neve al sole qualsiasi tipo di valore sportivo davanti ad attività di questo tipo che sono e restano meramente economiche. Difficilmente anche collegabili a eventuali tematiche di sostenibilità.
NFT quindi come il futuro del fan engagement? Impossibile prevedere qualcosa, di certo non nei modi adottati fino ad oggi.

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