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Lo avevamo previsto circa un anno fa in questo post, il comportamento fuori dal campo di Novak Djokovic non sarebbe stato vincente per il suo personal branding. Il suo essere no-vax e su certi argomenti ampiamente anti-scientifico lo ha portato a perdere alcuni dei suoi maggiori sponsor.

UNICEF E Peugeot lo hanno salutato cordialmente non rinnovando l’abbinamento con la sua immagine, ma cosa ancora più importante, nessuno li ha sostituiti. Come si evince dalla pagine ufficiale del campione, restano attive le sponsorizzazioni tecniche e alcune di lungo termine e niente più.

Non stiamo parlando di un campione qualsiasi, ma di un tennista che se non è il più vincente è certamente uno di quelli che verrà ricordato nel gotha di questo sport. Ma come sottolinea Mike Nakajima, ex direttore Nike Tennis, in questa intervista interessantissima: “gli sponsor non vogliono atleti problematici e Novak lo è”.

Ecco quindi che i valori dello sport e della società fanno la differenza nel branding personale di un atleta, ma aggiungerei, anche di una società sportiva o di una federazione. Ecco quindi che dobbiamo essere molto attenti ai messaggi che veicoliamo.